Cosa si intende per Age Progression o invecchiamento?

Cosa si intende per Age Progression o invecchiamento?

Il processo di invecchiamento di un volto su una foto non avviene semplicemente per aggiunta di rughe qua e là. La conoscenza approfondita degli Antropologi Forensi e degli Artisti Forensi in merito ai componenti del volto umano permette di effettuare una stima accurata di quello che potrebbe essere l’aspetto dell’individuo in esame con il passare degli anni.
Sebbene la struttura ossea rimanga pressoché invariata, gli elementi fisionomici subiscono delle modificazioni che li portano a creare un aspetto simile ma allo stesso tempo diverso di un volto a diverse età.
Generalmente è da considerare che vi è nel volto umano una buona parte di tessuto cartilagineo e collagene, la cui resistenza va diminuendo con gli anni.
Il collagene costituisce l’elemento che consente alle pelli giovani di avere un aspetto sodo e ben disteso, privo di rughe. Con il passare degli anni la trama di collagene perde di elasticità, risentendo progressivamente sempre di più dell’effetto di gravità. Ciò non è causa solamente della nascita delle rughe ma provoca anche l’allungamento delle orecchie e del naso. Questi due elementi fisionomici mantengono la loro morfologia ma variano in dimensioni.
Durante i primi anni di crescita, fino circa ai 20 anni, non si può certo parlare di nascita di rughe o perdita di elasticità della pelle. I cambiamenti che il volto subisce durante questi anni sono più legati a fattori genetici. Per essere più chiari, durante l’elaborazione di invecchiamento di una foto di un bambino scomparso molta attenzione è data alla somiglianza dei singoli componenti facciali con quelli dei familiari più prossimi.
Quando si accetta un incarico per la realizzazione di un invecchiamento, vengono chieste le foto dei genitori e dei fratelli e/o sorelle dello scomparso a diverse età. C’è un motivo ben preciso per cui viene fatta questa richiesta. Sebbene ogni individuo sia unico nel suo aspetto generale, i particolari del suo volto denotano affinità con i parenti più prossimi. Per avere quindi la possibilità di realizzare un invecchiamento accurato l’Artista Forense o l’Antropologo Forense deve avere la possibilità di studiare quali elementi del viso del bambino scomparso siano somiglianti ai membri della sua famiglia. Un esempio può rendere il tutto più chiaro!
Poniamo il caso di avere la foto di un bambino di 4 anni e di dover realizzare l’invecchiamento dopo 10 anni dalla scomparsa. Per realizzare l’invecchiamento devo ipotizzare come il volto di un bambino di 4 anni può essersi trasformati nel volto di un ragazzo di 14 anni.
Dallo studio della foto del bambino scomparso possiamo osservare la somiglianza, ad esempio, tra la forma dei suoi occhi e quella degli occhi della madre. Avere la foto della madre all’età di 14 anni permetterà di sapere come quella particolare forma di occhi si presenti all’età di 14 anni. Così, nella ricostruzione dell’invecchiamento è possibile inserire occhi affini a quella che verosimilmente può essere la morfologia degli occhi del ragazzo.
Questo metodo viene ripetuto per ogni elemento del volto fino a costruire una sorta di puzzle che rappresenta una versione presumibilmente accurata del reale aspetto attuale della persona scomparsa.
Perchè non si parla di fattezze identiche al 100% nel risultato del processo di invecchiamento?
La realtà è che vi è sempre un margine di errore. Non possiamo infatti sapere ad esempio se il bambino scomparso, durante la sua vita lontano dalla famiglia, abbia subito traumi o sia ingrassato o dimagrito. Provate a immaginare come può cambiare l’aspetto di un volto se ci si rompe il naso. A volte, ad un primo sguardo, può sembrare di guardare un’altra persona. Guardando più attentamente però ci si rende conto che vi sono elementi riconoscibili, somiglianze e affinità. È ovvio che lo scopo sia quello di creare un invecchiamento più vicino possibile all’aspetto reale.
È vero anche che, in alcuni casi in cui non si riesca ad arrivare ad un risultato vicinissimo al reale, l’esito della tecnica dell’invecchiamento ha comunque una profonda utilità. Quando ad esempio non si hanno molte foto relative ai familiari, vi è una maggiore approssimazione dell’esito. Questo perchè in tali casi per la realizzazione dell’invecchiamento ci si basa esclusivamente sull’ipotesi di evoluzione della morfologia degli elementi facciali, senza riferimenti familiari.
Il risultato però sarà comunque utile in quanto ci potrà dare lo stesso un’idea di come il volto del bambino si sia potuto evolvere negli anni. È un’indicazione potenzialmente meno accurata rispetto ad un invecchiamento realizzato con le foto di riferimento dei familiari ma comunque è di aiuto nel circoscrivere l’ambito in cui la nostra memoria può lavorare.
Per questo motivo ogni Artista o Antropologo Forense che si accinga a realizzare un invecchiamento, ha quindi buoni motivi per richiedere fotografie dei familiari dei bambini scomparsi. Più informazioni si possono raccogliere più facile sarà realizzare un invecchiamento fedele alle fattezze reali del bambino scomparso e maggiori saranno così le possibilità di ritrovarlo e riportarlo a casa sano e salvo.